Teologo cattolico tedesco. Ordinato sacerdote nel 1819, dopo un anno di vita
pastorale a Weil e Riedlingen, fu nominato libero docente alla facoltà di
Teologia cattolica dell'università di Tubinga, poi professore
straordinario e infine ordinario della stessa università (1823-35). Gli
attacchi violenti da parte dei protestanti lo costrinsero a lasciare Tubinga e a
passare alla cattedra di Esegesi neotestamentaria a Monaco di Baviera (1835-36).
Scrisse opere di storia e di patrologia. La sua prima opera fu
L'unità
della Chiesa o il principio del cattolicesimo, così come appare nello
spirito dei padri della Chiesa dei primi tre secoli (1825), a cui
seguì
Atanasio il Grande e la chiesa del suo tempo nella lotta contro
l'arianesimo (1827). Qui si ritrovano le concezioni di
M. relative
alla Chiesa e al problema del dogma nell'ambito del cattolicesimo: reagendo al
razionalismo assoluto dell'Illuminismo e dell'Hegelismo, rivalutò la
componente mistica e irrazionale della religiosità ecclesiastica,
considerando la Chiesa, in quanto continuatrice di Cristo, il suo corpo mistico.
La storia era, per
M., la realizzazione organica della Rivelazione, lo
sviluppo in divenire del dogma stesso. La sua opera principale fu
La
Simbolica o Esposizione dei contrasti dogmatici tra cattolici e protestanti
secondo le loro confessioni pubbliche di fede (1832), in cui analizzò
le divergenze dottrinali tra protestantesimo e cattolicesimo, suscitando
interesse, ma anche forti critiche da parte dei protestanti, a cui rispose con
l'opera:
Nuove ricerche su contrasti dottrinali tra cattolici e
protestanti (1834). Le sue concezioni segnarono un rinnovamento nella
teologia cattolica che ebbe il suo riconoscimento definitivo con la formulazione
dell'Enciclica
Mystici Corporis di Pio XII (1943) (Igersheim,
Württemberg 1796 - Monaco di Baviera 1838).